COMPIMENTO
Fu
tra il sonno e la veglia
che
rividi le estive spiagge
dei
ridenti abbandoni,
quando
si rincorrevano le voci
in
finte fughe, nelle finte aggressioni
quando
il tuffo improvviso nella sabbia
simulava
un voluto cedimento
e
soltanto per gioco ti afferrava,
glorioso,
il braccio giovane d'accanto.
Dolce
era il mare,
ma
il lento sciabordare delle onde
era
solo un commento rimandato
a
future stagioni, non a quella che
accecata
di sole era nel sangue.
Così
oggi, nel vago camminare
a
fil di sabbia, mentre il mare con
alterno
moto accarezzante ci
consola
il passo, il cerchio si richiude:
oggi
è il riposo del nostro ieri
e
se più non corriamo sulla spiaggia
pure
il raggio che rimbalza dall'acqua
è
– ora e sempre – quello di un tempo
©
Giovanna de Luca
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