lunedì 20 gennaio 2014

COMPIMENTO

Fu tra il sonno e la veglia
che rividi le estive spiagge
dei ridenti abbandoni,
quando si rincorrevano le voci
in finte fughe, nelle finte aggressioni
quando il tuffo improvviso nella sabbia
simulava un voluto cedimento
e soltanto per gioco ti afferrava,
glorioso, il braccio giovane d'accanto.
Dolce era il mare,
ma il lento sciabordare delle onde
era solo un commento rimandato
a future stagioni, non a quella che
accecata di sole era nel sangue.
Così oggi, nel vago camminare
a fil di sabbia, mentre il mare con
alterno moto accarezzante ci
consola il passo, il cerchio si richiude:
oggi è il riposo del nostro ieri
e se più non corriamo sulla spiaggia
pure il raggio che rimbalza dall'acqua
è – ora e sempre – quello di un tempo

© Giovanna de Luca

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