sabato 14 febbraio 2015

POMERIGGIO VENTOSO

Fermiamoci sul lago.
Tinnule intorno il vento muove le
canne,voce di pena che trascorre
di schiuma in schiuma
in arricciate onde.Inquieta
aria ci colpisce il viso,
gli occhi dal sole cercano riparo.
Ma dove l'ombra li richiama,
muta suono il canneto, gelido
sferza in note di presagio.
Ancora ci seduce il sole, ed
un azzurro di trasparenze, tra cielo
e terra, ci conduce a sostare.
Ma ricrepita il vento tra le canne e
strappa i rami ai tronchi dell'inverno.
Questo sole non scalda: perfino tu,
montagna, algida lontananza,
non sei più difesa, ma occhio
bianco – baluardo nemico
tra noi ed il sogno








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