POMERIGGIO
VENTOSO
Fermiamoci
sul lago.
Tinnule
intorno il vento muove le
canne,voce
di pena che trascorre
di
schiuma in schiuma
in
arricciate onde.Inquieta
aria
ci colpisce il viso,
gli
occhi dal sole cercano riparo.
Ma
dove l'ombra li richiama,
muta
suono il canneto, gelido
sferza
in note di presagio.
Ancora
ci seduce il sole, ed
un
azzurro di trasparenze, tra cielo
e
terra, ci conduce a sostare.
Ma
ricrepita il vento tra le canne e
strappa
i rami ai tronchi dell'inverno.
Questo
sole non scalda: perfino tu,
montagna,
algida lontananza,
non
sei più difesa, ma occhio
bianco
– baluardo nemico
tra
noi ed il sogno
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