venerdì 17 luglio 2015

DISCORSO ALLA LUNA


Eccoci qui. Ti trovo bene, sei
piena, tonda dico, sei tu. Offesa?
Guarda che è un complimento!
O ben sai come dalla tua luce
io non mi smaghi, e questa sera
gareggiano sul monte sparse le
luci sul velluto scuro del manto
che ogni volta più denso trovo.
È silenzio profondo, forse troppo

Perciò, ti prego, non guardarmi così

Mi vuoi parlare di colui che grande
già ti cantò nei versi insuperati?
Sii umile, signora, consenti che
al mio dire smozzicato sia dato
spazio. Già, non sei democratica, e
dovresti. Non si usa più essere per
pochi , in eloquio sublime, lo sapevi?
Sei troppo in alto per conoscere
smartphone, tablet, ebook...
Tu da sempre sei là, sopra i declivi
carezzati dagli occhi, inafferrabile,
lontana, e la mattina quando le cicale
ripetono il frinire agli uccellini,
accendi il desiderio dell'attesa

Perciò, ti prego, non guardarmi così

Umile ancella porto di modeste
parole i miei unguenti,come schiava
alle ricche romane. E so che tutto
vedi, tutto conosci della mia vita.
Sai l'ansia alla impossibile pienezza,
sai il volto scuro che mi preme dentro.
Perché sorridi? Pensi al grande amante
marchigiano? Sei come bellissima una
donna, che si vanti d'avere molti cuori
ma solo al prediletto si conceda.
Lontana, sei lontana...come la luna!
In te l'ambiguità, in te l'enigma

Perciò, ti prego, non guardarmi così


© Giovanna de Luca 

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