mercoledì 1 giugno 2016

INFANZIA

Rivedo contorto l'abbraccio dei rami
nel bosco sull'Appennino.
Va alla sua fine l'estate,
ma ancora c'è caldo,
il pianoro al ruscello ti invita.
È pieno mattino, più in là
gli adulti gitanti alternano
risa e parole.
E sei sola un momento: le trecce
tirate, le mani sulle ginocchia nude.
Ascolti.
Il mondo più in là rassicura, protegge,
ma il mondo ai tuoi piedi,
di terra e di erba, ti attrae.
Mille piccole vite nascoste,
pulsioni a te ignote, oscure
presenze alla macchia.
Striscia forse tra i sassi la vipera?
Ma bianca più in là la farfalla
gareggia con un calabrone, e sale
dal folto un volo improvviso...
Più tardi, coi grandi, riempirai
di more le ceste, e di chiare nocciole.
Ora canta il ruscello, traspaiono
nell'acqua i suoi sassi: odore di
terra bagnata, odore di erba bagnata...
E sei come un foglio non scritto,
le trecce tirate, le mani sulle ginocchia
nude

© Giovanna de Luca

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