Letteratura
domenica 30 ottobre 2016
venerdì 28 ottobre 2016
Un
passo del carme immortale per celebrare il giorno dei morti
Ugo
Foscolo
DEI
SEPOLCRI (vv. 23 – 40)
“ Ma
perché pria del tempo a sé il mortale
invidierà l'illusïon che spento
pur lo sofferma al limitar di Dite?
Non vive ei forse anche sotterra, quando
gli sarà muta l'armonia del giorno,
se può destarla con soavi cure
nella mente de' suoi? Celeste è questa
corrispondenza d'amorosi sensi,
celeste dote è negli umani; e spesso
per lei si vive con l'amico estinto
e l'estinto con noi, se pia la terra
che lo raccolse infante e lo nutriva,
nel suo grembo materno ultimo asilo
porgendo, sacre le reliquie renda
dall'insultar de' nembi e dal profano
piede del vulgo, e serbi un sasso il nome,
e di fiori odorata arbore amica
le ceneri di molli ombre consoli.”
invidierà l'illusïon che spento
pur lo sofferma al limitar di Dite?
Non vive ei forse anche sotterra, quando
gli sarà muta l'armonia del giorno,
se può destarla con soavi cure
nella mente de' suoi? Celeste è questa
corrispondenza d'amorosi sensi,
celeste dote è negli umani; e spesso
per lei si vive con l'amico estinto
e l'estinto con noi, se pia la terra
che lo raccolse infante e lo nutriva,
nel suo grembo materno ultimo asilo
porgendo, sacre le reliquie renda
dall'insultar de' nembi e dal profano
piede del vulgo, e serbi un sasso il nome,
e di fiori odorata arbore amica
le ceneri di molli ombre consoli.”
lunedì 24 ottobre 2016
LUNGOLAGO
Malinconia
che cammini sull'acqua,
hai un abito grigio come il cielo.
S'apre lassù talvolta un occhio azzurro,
balugina al mio fianco una chimera.
Le camminate pietre già percorse
hanno impronte di nuvole soltanto.
Dove si spegne l'onda di un battello
la riva s'accumula e ripugna.
Biancheggia un filo chiaro sopra l'acqua:
niente più che una lama di sorriso
hai un abito grigio come il cielo.
S'apre lassù talvolta un occhio azzurro,
balugina al mio fianco una chimera.
Le camminate pietre già percorse
hanno impronte di nuvole soltanto.
Dove si spegne l'onda di un battello
la riva s'accumula e ripugna.
Biancheggia un filo chiaro sopra l'acqua:
niente più che una lama di sorriso
lunedì 17 ottobre 2016
domenica 16 ottobre 2016
AUTUNNO
L'autunno
ha sempre voce di rimpianto,
di
goduta bellezza ormai caduta:
le
foglie che già verdi più non sono,
le
finte estati dai cieli più chiari,
i
rami spogli come vecchie braccia.
Io
amo invece il crepitar dei passi,
le
foglie sgretolate tra le dita,
-la
tangibile polvere dei sogni.
E
amo la memoria fatta dolce
senza
più le tensioni del passato,
che
pian piano scolora e si allontana
tra
i rami di betulla.
©
Giovanna de Luca
venerdì 14 ottobre 2016
POESIA
D'AMORE
E
quando il mare avrà esaurito l'onda
quando ogni vento avrà perso la voce
quando
la pioggia non avrà più gocce
né
il sole più calore nei suoi raggi
né
la luna più argento dentro il cielo
e
tutto il mondo sarà landa e vuoto,
soltanto
rimarrà la fiamma accesa
-
solo per te, amor mio
©
Giovanna de Luca
giovedì 6 ottobre 2016
SENZA MATERNITÀ
Io, dall'asciutta radice,
sto tutta nella chioma:
e non ho limiti
all'accoglienza di voli
infiniti
© Giovanna de
Luca
domenica 2 ottobre 2016
AL
MARE
Vado
da qualche parte,
cammino
lungo il mare,
poi
mi siedo al caffè.
Passa
un bambino,
muove
in modo strano
le
sue piccole mani.
Quale
musica insegue,
quali
ritmi conducono
i
suoi gesti?
Non
ha più musica quel
vecchio
che mi siede di
fronte,
come statua.
In
lontananza è lo
scroscio
dell'onda.
E in mezzo io, tra un
principio
– e una fine
©
Giovanna de Luca