QUATTORDICI OTTOBRE DUEMILAVENTI
Scorre il pomeriggio.
Dietro la magnolia di fronte
il cielo si è fatto grigio.
E la betulla è gialla.
Viene dalla finestra
un'onda di silenzio.
L'abete ha i rami stanchi.
E sono qui, al solito computer.
E penso se ne vale, se ne vale
la pena.
Ad uno ad uno ripenso i volti
amici. A questo istinto umano
a prenderci per mano
(ma è vietato, adesso),
allo strappo dolente che
talvolta infrange la catena,
in questi mesi balla la morte
la sua macabra danza.
Ma altri strappi risuonano
alla mente, di parole, o silenzi.
Non per amore, certo,
non per amore ribrillerà domani
quel ramo verde.
La legge di natura(quella
di Leopardi?) domina il nostro
andare.
Non so nemmeno, adesso,
se vorrei essere felice.
(c)GdL
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