CIVETTA
Singhiozza in mezzo ai rami, il piccolo rapace.
Ogni estate lo sento, accompagna le ore
con quel grido in due tempi.
È un richiamo d’amore?
Da un albero ad un altro, più vicino e lontano
lo perdo e lo ritrovo sopra l’onda del vento.
Tu mi piaci, civetta, né ti penso notturna,
oppur malaugurante.
Io vorrei decifrare quel tuo singulto
continuo e misterioso, che talvolta mi prende
e quasi mi affratella.
0 Commenti:
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page