MONTE ROSA
Quando ti ergi
alla svolta, nel mattino,
con la tua corte
astata nella neve,
togli il respiro.
E se cammino al
quieto ciglio
del nostro lago e
l'aria dell'autunno
mi punge in viso
in te fisso lo
sguardo
ed aspetto che una
stilla si stacchi
dai tuoi ghiacci
e – portata dal
vento – mi sussurri
quali parole
vadano le guglie
mormorando nel
cielo
dentro l'alto
silenzio
tra l'infinito
- e la terra.
Ma già l'ora chiama al
quotidiano vivere: ti porto dentro
fiera mia montagna,
mentre regale un cigno
dice di sì col capo
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