lunedì 25 novembre 2013

SOTTRARSI

Fugge la luce, e con sè porta il giorno -
come fuggiaschi amanti
dalla notte incalzati
cercano insieme le nascoste rogge,
e il ciglio dove l'erba si piega
alla rotaia
la riva che molle si sprofonda
nel lago
dove la nera mano delle tenebre
che sottoterra si arrampica
sul monte
non li trovi abbracciati.
La luce fugge e con sé porta il giorno
nella polvere grigia delle strade
ai marciapiedi dove fioco il lume
inutilmente indaga.
Negli anfratti del muschio alle muraglie
tra radici di alberi e di arbusti
sotto garbate siepi di giardini
la luce e il giorno cercano riposo-
fino a domani
 


giovedì 21 novembre 2013

DOMANDA

Tu che ne dici, so ballare ancora?”.
Se anche più non lo sapessi, credi,
basterebbe il tuo sguardo,
a immaginarlo”.
© Giovanna de Luca


Fotogramma dal film “Pane e tulipani”, di Silvio Soldini


lunedì 18 novembre 2013



SENZA TITOLO

Datemi un cielo aperto
e il suono di un violino -
di un violino soltanto
che mi catturi l'anima
negli alti abissi
e oltre mi conduca
oltre i monti e le valli
oltre gli immensi oceani
più in là più in là
dove non possa giungere
parola

E insieme datemi
un suono di chitarra -
di una soltanto
che in un'onda
impazzita di allegria
mi aiuti mi aiuti
a sopportare
il volo
© Giovanna de Luca



mercoledì 13 novembre 2013


TEMPO

Rintocca mezzanotte
e cambia il giorno:
lascia che io indugi,
tempo, a questa soglia
come il passante ai bordi
di quel campo che già
percorse – o come equilibrista
che vacilli tra gli opposti sostegni.
Fra un prima e un poi
fa che mi regga
in terra di nessuno

domenica 10 novembre 2013

LE NUVOLE

Come reti impigliate
in mani vuote
sono i ricordi
- e le care presenze
e il sole che conduce nelle strade
e le forti risate ai dì di festa.
Ora ombra e sgomento e la memoria
che corre con le nuvole nel cielo:
il mistero si chiude nella notte,
nel silenzio e nel buio.

Sì, le nuvole sanno
dove va questa vita
- che pur offre ogni giorno
occasione d'amore




venerdì 8 novembre 2013


DI COSI' TERSA VITA

Di così tersa vita stamattina
s'incoronano i monti
che quasi veramente è primavera
nell'aria che respiri.
E sembra in fuga la crudele pioggia
che ha sferzato- dentro-
tristezze inenarrabili

Eppure verrà inverno.
Di nuovo morderà dalle finestre
- ostile – un cielo come piombo.
Ora perché, Monte Sacro,
che da lontano sorridi con le tue case
avvolte nell'abbraccio
mi lusinghi e mi inganni?
Lassù, lassù lontano,
nei valloni boscosi dei tuoi fianchi
sulla cima del campanile, sui tetti delle case
lassù, lassù lontano
felicità riposa
.