MERIGGIO
Meriggio
deserto di
un
giorno di festa,
tacciono
gli alti palazzi
come
cattedrali al crepuscolo.
Percorro
lame di luce
alle
curve, risuonano
a
lenti rintocchi i miei passi.
Non
un portone, non uno,
ha
aperto i battenti
E
la cornacchia, rapida,
sfrulla
tra i tetti.
© G. de Luca
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