Mio Dio,se tu ci sei ,come io spero,
perché mi hai fatto così?
Mio Dio,se tu ci sei ,come io spero,
perché mi hai fatto così?
MUTEVOLE LUNA
Ti credevo perduta, stasera.
Era colpa del punto in cui ero,
ma adesso che ti insinui curiosa
sulla mia tastiera ti vedo in pienezza.
E ben so quali parole vorresti.
Ma io sono una persona comune:
due gambe due braccia una faccia...
un corpo , che tu sai perché fu fatto, vero?
Non io.
Tu sai che mi piacciono il cielo e la terra,
che mi piace guardare le stelle ma anche
sporcarmi le mani e vangare nei granuli
neri mentre pianto il geranio.
Tu sai che mi porto nel cuore il bene ed il male
come l'uomo comune, che può piangere se muore
un bambino e ferire un nemico crudamente
con le sole parole.
Tu illumini un'ora d'amore ed una di odio, tu fai strada
al malfattore notturno e al buon volontario che soccorre
gli esclusi.
Tu sai bene che questo groviglio è in ognuno che viva.
Perciò basta, mutevole luna, stasera
non ho nulla da dirti.
L'autunno va pian piano alla sua fine.
Quell'albero ha la forma di un ventaglio,
in cielo bianche strisce di due aerei si perdono.
Cielo di Lombardia, sole di quasi inverno
i tuoi raggi frugano tra le mie dita,
tiepidi cercano il mio corpo,
mi accarezzano le mani ed il viso.
Qui si sta bene, sul terrazzo spoglio,
pace del mezzogiorno.
E vorrei essere un gatto gomitolo di pelo,
senza voce o pensiero, consapevole
soltanto del proprio esistere.
DIVENIRE
DI NOTTE
Nella camera d'albergo di notte
il silenzio e` come la neve d'inverno,
quando tutto sembra cosi lontano.
E il cielo non è dentro una stanza,
fatta solo di cemento e dei soliti
quadri, mentre tu seduta sul letto
cerchi le parole per una poesia
che non viene.
Allora ti domandi dove sia il tuo
cielo, se dentro o fuori di te, se
in un volto e in un nome,
se nel vasto orizzonte palpitante
di luci stasera o ben oltre,
dove la mente non arriva.
E allora ti inventi una canzone
mai scritta da nessuno,
una musica insensata, a occhi chiusi,
per abbattere i muri, fare entrare la notte
- il cielo in una stanza -
e dormire.
© GdL
Cadono come petali, i miei giorni,
che ignari di se stessi porta l'autunno
a diventare terra.
Solo così rinascerà quel fiore
che parve eterno, come una
bellezza giovanile sembrò
non potere venir meno.
Ma nuova vita accenderà
te, fiore, e il macerato pugno
di sterpaglia dove ora giaci
vincerai di nuovo.
Non io,che cerco in ogni dove
la speranza e il sorriso.
(c) GdL
Natale Pandemia
Le luci di Natale sopra le strade vuote.
Uomo, fatto d'ombra e speranza,
le dure pietre portano dei secoli
le impronte, si aprono alla luna
nelle piccole strade, e le parole
trattenute nelle case dai tempi
sono un sussurro nella città deserta.
Tu cammini sopra i tuoi peccati e guardi
in alto ai lumi , tra sgomento e magia.
Se la morte si riveste di lampade e di oro
è per mostrare la tua anima nuda,
su solitarie strade , tesa al supremo.
BETULLA
Io amo la betulla
le sue foglie leggere
che danzano gialline
nell'aria di novembre
e come vanitose ballerine
mostrano al sole scarno
che nulla importa loro
se la sua luce non è
quella d'estate,perché
dal bianco tronco le agita
la linfa, sì che il cielo tra
l'onda della chioma
sempre diverso appare.
Io amo la betulla
che facilmente freme
a un refolo soltanto,
ma grande ti sorride
se esplode nel suo verde.
© GdL