Quella forza nascosta

che scoppia a primavera

é l’assoluto bene

che sta oltre ogni cosa -

al di là di ogni pena

e acceso desiderio,

oltre il pianto e il sorriso

del tuo povero corpo.

Al di là delle guerre,

delle conquiste umane,

è la forza invincibile

che ti creò e ti spegne

e ti dice “io sono”,

al di là di ogni evento

al di là di ogni cosa.

 Mi passano davanti / - ingresso di ospedale -/ vite sotto una cuffia,/ schiene dritte o ricurve,/ o piedi trascinati in un'attesa./ Ho tempo di osservarle:/ogni cuffia una vita, e una gioia o un dolore/sepolti in fondo a un corpo/ come spazio perduto./Si diffonde una musica/speranza o desiderio/rimpianto ed abbandono.

 

Primavera

Primavera con gli occhi velati

timida come un amore taciuto

ti vergogni del fiore che morde

la terra, lo nascondi tra nubi

lo ricopri di pioggia

- insensibile ad ogni richiamo

di voci attristate tu rimandi

ogni giorno il sorriso che esplode.

Ma ben sai che l’attesa ti rende

più bella, come fa la parola

finalmente parlata.

Siederemo a quel tronco ora rude

lo vedremo riaprirsi a carezze,

profumato abbandono.

 

Se non possiedo

le metafore ardite,

se un passero mi basta

che saltella al balcone,

se mi commuove la nuvola,

mi travolge un sorriso,

se il mio nulla mi affrange

come una pozza d'acqua,

se il mondo mi è nemico

qualche volta.

Se cerco la parola solidale

e la felicità sempre mi attrae...

Se tutto questo è,

deporrò il mio fardello

in un altrove che non

abbia richieste, né confini.