C’È QUEL MODO
C’è quel modo sottile
di esser soli tra gli altri,
anche dopo un abbraccio,
dopo baci e carezze,
quando s’apre una porta
sopra un vuoto infinito
e le cose più amate
son sparite di colpo.
C’è quel subdolo modo
che ti prende d’un tratto
quando ciò che hai vissuto
pare mai essere stato,
e tu pendi da un filo
ma non sai se cadere
sia benevola sorte
o tremenda condanna.
Così segui con gli occhi
taciturne le stelle
ed aspetti soltanto
siano un canto od un grido.
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