venerdì 20 giugno 2025

 

Ventun giugno duemilaventicinque


Ma l’alba riottosa

che fa ombra sul muro,

che mi trova incapace

di distinguere il vero,

che nutrita dei sogni

non si adatta al reale,


quest’alba al crinale

dei miei anni nel tempo,

cosa chiede ai miei giorni

di adesso, quando in essa

si insinua la potenza del

dubbio sulle ore future?

Ora è il giorno più lungo

che canta tra i rami,

la parete schiarisce, si fa netto

l’abete e il silenzio è la voce

più viva.

GdL

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page