20 LUGLIO 2019
Regina dei cicli e delle procreazioni,
maieuta dei germogli e del vino,
signora dei sogni e di ogni concupiscenza,
madre di dei e guida dei poeti,
luce nel buio,
divina donna e femmina divina,
musica del silenzio,
a nome della mia razza mi prostro
perché sia perdonato
il piede goffo del profanatore
maieuta dei germogli e del vino,
signora dei sogni e di ogni concupiscenza,
madre di dei e guida dei poeti,
luce nel buio,
divina donna e femmina divina,
musica del silenzio,
a nome della mia razza mi prostro
perché sia perdonato
il piede goffo del profanatore
Da sempre l’uomo viola il sacro
e lo sfida,
e più gli si confà la bestemmia
che la sottomissione.
Quale impresa sarebbe se ancora e ancora
non sfidassimo il Dio?
Qualcosa ha pur fatto la scienza
dai tempi di Babele.
E quando il primo uomo scoreggiò sul tuo suolo
vedemmo la grandezza dell’impresa.
perché tutto era già cominciato
e lo sfida,
e più gli si confà la bestemmia
che la sottomissione.
Quale impresa sarebbe se ancora e ancora
non sfidassimo il Dio?
Qualcosa ha pur fatto la scienza
dai tempi di Babele.
E quando il primo uomo scoreggiò sul tuo suolo
vedemmo la grandezza dell’impresa.
perché tutto era già cominciato
davanti all’Albero sacro
in una notte senza luna,
proprio all'inizio...
PAOLO SANTARONE.
in una notte senza luna,
proprio all'inizio...
PAOLO SANTARONE.
Quando il piede dell'uomo, luna,
ti toccò,un brivido sottile ti percorse,
come allorquando una mano inattesa
ti sfiora il braccio.
Ci aspettavi?
Forse temesti di non poter più essere
quella di sempre,dei sogni e degli amori,
delle veglie dei poeti infelici,
pensasti forse che alla tua luce
non avessero più un fremito i petali
dei fiori o non giocassero più gli spiriti e le fate-
Forse temesti che quel piede violasse la pace
e il silenzio con cui da millenni lenivi
le sventure umane?
Tanto tempo è passato, luna, da quella notte,
né sappiamo cosa accadrà in futuro.
Una cosa è sicura: mai sparirà la tua forza,
che nella pienezza ci acceca e ci rapisce, luna,
somma d'ogni bellezza
GIOVANNA DE LUCA
ti toccò,un brivido sottile ti percorse,
come allorquando una mano inattesa
ti sfiora il braccio.
Ci aspettavi?
Forse temesti di non poter più essere
quella di sempre,dei sogni e degli amori,
delle veglie dei poeti infelici,
pensasti forse che alla tua luce
non avessero più un fremito i petali
dei fiori o non giocassero più gli spiriti e le fate-
Forse temesti che quel piede violasse la pace
e il silenzio con cui da millenni lenivi
le sventure umane?
Tanto tempo è passato, luna, da quella notte,
né sappiamo cosa accadrà in futuro.
Una cosa è sicura: mai sparirà la tua forza,
che nella pienezza ci acceca e ci rapisce, luna,
somma d'ogni bellezza
GIOVANNA DE LUCA
0 Commenti:
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page