MARE
Ai
bordi pietrosi dell'acqua,
in
un luogo di mare.
Dinanzi,
la cara figura immersa alle caviglie
nel
gioco bambino di spruzzi.
C'è
un grande silenzio. È l'ora del giorno
in
cui tutto prende riposo: il cielo velato,
le
automobili ferme, il giovane
poco
distante insegue le spire
della
sua sigaretta.
E
io?
Io
ti guardo, mare,mare
tranquillo
di lieve sciacquio.
Sembri
fatto,così a me vicino,
di
brevi conche che riflettano il cielo.
Tu
sei un'infinita sequenza di palmi
che
vani raccolgo nei miei, a
scrutare
il mio volto riflesso.
Esso
cambia a ogni moto,
è
luce e penombra, è limpido e oscuro.
Ma
l'attimo passa e mi scivoli via tra le dita.
Ti
riprendo e mi sfuggi, mi ritrovo e mi perdo.
Chi
sono?
Il
lento cullarsi del mare è apparenza, è sostanza?
Acqua,
acqua, acqua soltanto
©
GdL
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