CUGINE
Risalivamo stanche tra gli ulivi,
grondanti d'acqua e corto il respirare.
“Affrettati,tu sai che puntuali
E ridevano i nostri verdi anni
se un serpentello sgusciava tra le pietre.
“Ti sta bene il costume, qui l'hai preso?.”
Nessun valore aveva la risposta
se a un punto, poco prima di arrivare,
prevista era una sosta silenziosa.
Il mare da lontano, a mezzo il giorno,
spezzava in schegge argentee il suo mantello,
amato mare, che oltre l'orizzonte
chiamavi i nostri sogni a prender forma.
S'alzava un vento caldo ad asciugare i nostri
corpi, a scompigliare i serrati segreti di ciascuna.
Poi tra i fichi e gli ulivi giungevamo:
la cicala stordiva la calura - e i nostri passi.
© GdL
Golfo Dei Poeti, tra Porto Venere e Tellaro (La Spezia)
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postato da Giovanna de Luca @ 13:48 0 Commenti
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