mercoledì 9 ottobre 2024

 

Sedeva un uomo un giorno in cima a un colle e nel silenzio

contemplava ampia la natura ai suoi piedi.

Tutta ondulata e ricca di colori, di profumi attraenti

- e all’improvviso cupa di nuvole e di pioggia ventosa.

Poi di nuovo serena, illuminata dal sole e dalla luna.

E quante le sue forme, aguzze e piane, di montagne e mari.

Rivide la sua vita: gli anni dei pensieri audaci e del coraggio,

poi le dure sconfitte, i più amari risvegli dopo i sogni.

Adesso tra le mani sentiva come possa il mutamento

essere l’unica cosa che non muta, dal bene al male ,

dalla gioia al dolore ogni cosa sparisce e poi ritorna.

Dove le radici? La vita vera era quella vissuta o forse

altrove stava essa salda , immutabile e piena?

Lo sgomento lo prese: se ogni forma fosse sparita

e all’improvviso una coltre stesa da una mano

tutto avesse coperto, e morto il tempo …

Così rimase a lungo su quel colle , nei sui chiusi pensieri.

Poi venne un uccellino a cinguettare, gli disse:

Non pensare, godi di me soltanto”.



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