Letteratura
mercoledì 30 settembre 2015
APPRODI
Approdo alla luna
stasera
come il naufrago
aggancia la riva:
e la esplora con gli
occhi, da grata salvezza
sospinto, e ricerca nell'ombra
una casa, un segno di vita.
Così sforzo la vista al
profilo del pino
e ricerco soltanto quel
ramo che so, controluce,
che attendo domani
al trionfo del giorno
stasera
come il naufrago
aggancia la riva:
e la esplora con gli
occhi, da grata salvezza
sospinto, e ricerca nell'ombra
una casa, un segno di vita.
Così sforzo la vista al
profilo del pino
e ricerco soltanto quel
ramo che so, controluce,
che attendo domani
al trionfo del giorno
© Giovanna de Luca
venerdì 25 settembre 2015
lunedì 21 settembre 2015
venerdì 18 settembre 2015
mercoledì 16 settembre 2015
Giovanna
de Luca, nata a Piacenza, vive a Varese dove ha insegnato Lettere
alle scuole medie superiori. Ha pubblicato: Poesie, Libroitaliano,
Ragusa 1997; Il cantare del grillo e La cerniera del tempo, Ismeca,
Bologna 2008 e 2012; Tra luce e buio e Quel che resta del giorno,
Ilmiolibro.it – Feltrinelli, 2013 e 2014. Ha partecipato ai premi
di poesia: Il golfo (2001) e Borgo Ligure (2006), vincendo in
entrambi i casi una targa. È presente in Antologia, Centro Minerva
edizioni, Torino 2010 e nelle raccolte I poeti contemporanei (2013) e
Riflessi (2014) dell’editrice Pagine di Roma.
lunedì 14 settembre 2015
venerdì 11 settembre 2015
DALL'
ULIVETO
Guardando
qui dall'uliveto il lago
che
le betulle dal tronco slanciato
coprono
in parte, vedi in lontananza
della
riva i contorni e ferma l'acqua
simile
ad uno specchio là posato.
Frusciano
appena le betulle in alto,
le
foglie chiare e scure contro il cielo
sembrano
un cinguettare senza voce,
fremono
brevi sul ramo ricurvo.
E
si abbandona al sole che declina
folta
la valle tanto che nemmeno,
come
si dice, uno spillo cadrebbe.
Dov'è
il mondo, di lacrime e di sangue?
Appena
giù, al sommo della curva.
Qual
è la verità, datemi il senso
piccoli
ulivi sorridenti intorno.
Scatta
un allarme, passa alto un aereo.
Un'altra
cosa o questa, o il risvegliarsi
-
appena ridiscesi - al dubbio o all'ansia,
alle
corse e all'affanno: tutto è nulla su
questo
prato, dove la panchina è
un
abbraccio di oblìo.
Come
puntuto stilo nella mente
torna
il pensiero di chi ci fu accanto
per
amore, o ci fu caro o amico e troppi
e
insostenibili ci parvero i giorni
del
suo dolore – e troppe e troppo grandi
le
sciagure trascinano la storia.
L'animo
confuso cerca la congiunzione
degli
opposti, della catena il ferreo penetrare
degli
agganci tra il bene e il male.
Conviene
tenersi ad essa, se pure la mano
sia
ferita nel palmo, e non sappia vedere
il
rosso della rosa.
Intanto
m'alzo. Lieve e di incomparabile
bellezza
scende il cammino. Incontro
un
vecchio, un cane - ed un bambino :
mi
guarda e mi sorride, mi fa “ciao”
con
la piccola mano
©
Giovanna de Luca