Dentro la terra umida
affondo la mia mano -
ripugnanza, e stupore
di sentirmene amica.
Sgretolo tra le dita
ciò che di noi rimane
chiudo gli occhi e rivedo
il fiume della storia
i volti i grandi eventi
e tutto il bene e il male
l'odio e l'amore e poi
la nostra carne di orrori
e desideri e l'arte e la bellezza
la mia piccola mano che
stringe un tulipano e tutte
le parole nei secoli dei secoli...
Tutto è qui nel mio pugno
di terra umida e nera, ove
lenta procede una formica.
La vita da qui nasce, dal fondo
dell'umore che mi bagna le dita,
la vita qui ritorna , ma non sosta.
Tra essere e non essere
può nascere anche un fiore.
0 Commenti:
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page