mercoledì 27 ottobre 2021

 

PIANURA DI NOTTE


Accompagnami ai campi, stasera.

Non ho voglia di andarci da sola.

Senti forte l'odore del fieno?

Trema ancora un sentore di luce

ma gli uccelli ormai tacciono ai nidi

e una stella si vanta nel cielo.


Accompagnami ai campi, stasera.

Tu lo sai che ho perduto la strada,

quella giusta che va verso il fiume

dove andavo una volta e ascoltavo

il tranquillo stormire dell'acqua:

si specchiava il filare dei pioppi,

ondeggianti vedevo i contorni.


La campagna dintorno e il suo fieno.

Qualche attrezzo lasciato al domani.

C'era un sasso, pareva un sedile.

Lì restavo e aspettavo le stelle.

La pianura giaceva all'intorno,

Calda e umida notte nel grembo.


Accompagnami ai campi, stasera.

Siedi e ascolta: su tutto si leva

Dominante il frinire dei grilli.

Tu lo sai che ho perduto la strada

che dai grilli mi stacchi al ritorno-

tu lo sai che il gran fiume mi aspetta.

© GdL

15 luglio 2020

venerdì 22 ottobre 2021

 

IMPOTENZA


Si sedette al computer.

Uno strano formicolio la percorreva da tutto il giorno. Sapeva cosa ciò significava: doveva scrivere.

Di solito quella strana sensazione precedeva una poesia, o un racconto, che poi avrebbe scritto. Ma ultimamente si accavallavano nella sua mente incipit, storie, espressioni o versi, vicende immaginate nell’attesa del sonno. Ed ognuna le pareva degna di essere esplicitata, di diventare sostanza sulla carta. Personaggi immaginati, inesistenti, che diventassero carne. Domani, si ripeteva , domani scriverò. E se durante il giorno uno squarcio di cielo la attirava, domani, si diceva, domani ne farò dei versi.

Da un po’ di tempo , quel domani rimaneva vuoto. Le sembrava di trovarsi ad un incrocio dove molte strade convergevano, ed occorreva sceglierne una e percorrerla. Ma non ci riusciva. La turbavano tempi ancora recenti in cui pensare e fare erano facili, colmi di soddisfazione, ben

diversi dall’attuale incertezza.

Guardava la tastiera, che le appariva in inutile attesa. Spesso ormai mentre si arrovellava su versi o prose le irrompevano nella mente immagini della vita passata, vicende personali vissute o sofferte che annullavano ogni ispirazione e le ponevano con insistenza la ricerca del senso della sua vita. Come la corsa degli anni si inalberava contro l’incapacità di una ,anche modesta, “creazione”? Era inevitabile, fatale?

Così anche quella sera. Ed era notte fatta, bisognava dormire.

GdL


martedì 19 ottobre 2021

 

ERA IL TEMPO SOSPESO

Era il tempo sospeso dell’attesa

quando ancora non è nata una stagione

e nella mente vagano pensieri come

farfalle intrecciate nel volo.


Era il tempo dei sogni ad occhi aperti

degli spruzzi gettati sulla spiaggia

delle insistite vanità allo specchio

delle parole finalmente ardite .


Era il tempo delle prime scelte

nel mondo variegato della polis

delle passioni gridate sulla piazza

del riflettere scritto su un giornale.


Era il tempo che pareva eterno:

lontano, all’orizzonte, non vedevi

l’intristito colore del presente

GdL

giovedì 14 ottobre 2021

 FINE AGOSTO E UNA NOTTE

E allora eccoci qui, un altro anno ancora,
Notte di fine estate.
Il cielo sembra stanco, ha visto troppe cose:
tra il rutilare degli ombelloni e dei colori,
ha visto dietro lo sguardo sgomento e
spalancato di un profugo bambino lo strazio di sua madre.
Il cielo ha visto da lassù, come Pascoli disse,
“quest’atomo opaco del male”. E le notti convulse
e le mattine di invocate speranze e la fame.
Il cielo ha visto e udito e stasera trattiene ogni luce.
A che servono i nostri conti del bene dato e avuto
e il mai riuscito ordine dell’animo impigliato in
rancori e il denaro e il successo e l’essere qualcuno…
E allora eccoci qui, un altro anno ancora, mentre il
cielo senza luna di fine agosto raccoglie gli occhi
che noi non vediamo.
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domenica 3 ottobre 2021

 AUTUNNO

Così ti voglio, viale d'autunno
crepitante al passo:
l'essenza della vita -
rinchiusa nei tuoi tronchi
(c) GdL

 Perché la solitudine , di notte,

dell’oscuro cielo ha l’ampio abbraccio.

Perciò cancella i presagi più tristi,
si vive dentro un limbo carezzante

di se stessi padroni
E fuggono le inutili parole
che riempirono il giorno,

le sofferte illusioni e i tradimenti

che ferirono i cuori.

Fatti leggeri allora la mente

si abbandona a immensi sogni,

i sogni da bambino o i sogni di una vita -

dimentica che a ore sarà giorno.