QUANDO SEDUTA CERCO
Quando seduta cerco nella notte
di risentire di una voce un segno
o soltanto un fruscio tra le pareti,
quando le ombre sembrano figure
e musica mi appare anche un motore,
quando vuote le mani van cercando
un viso, o dei capelli ed il profilo
di tutti voi cui mi congiunse amore,
sento il mio corpo un rifiuto di vita.
Pure nel giorno amai rapido il volo
del passero poggiato sul balcone,
e l’aria dal profumo di montagna
e la nuvola accartocciata in cielo.
Amai il gorgheggiare di un bambino
il tenero abbracciarsi dei ragazzi
amai tutte le cose della vita.
E poi la notte, avida matrigna,
inghiotte ogni bellezza nel mistero.
Sono un’impronta, là, sulla parete.
GdL
29/11/2021
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